support category ssd
KC1000 (SKC1000)

KC1000 NVMe PCIe Solid State Drive - Supporto

Video

How to Install an M.2 SSD in a Desktop PC 1:10

Come installare un SSD M.2 su un PC desktop

How to Install an M.2 SSD in a Laptop 1:29

Come installare un SSD M.2 in un Laptop

Domande frequenti (FAQ)

Si tratta di un problema comune a tutte le memorie flash, siano esse drive SSD interne o drive USB esterni, dovuto in parte a una differenza nel modo in cui viene calcolato il megabyte dai produttori di memorie flash e di dischi rigidi a disco rotante. Questi ultimi calcolano il megabyte (ovvero 1.000x1.000 byte) come 1.000KB, mentre il calcolo binario per lo storage di tipo flash è di 1.024KB.

Ad esempio: nel caso di un dispositivo di storage basato su memoria flash da 1 TB, Windows calcola una capacità di 931,32 GB (1.000.000.000.000÷1.024÷1.024÷1.024=931,32GB).

Inoltre, Kingston dedica parte della capacità totale riportata per la formattazione e per altre funzioni, quali la conservazione delle informazioni del firmware e/o del controller, e pertanto tale spazio non è disponibile per la memorizzazione dei dati.

FAQ: KDT-010611-GEN-06

Vi è stato utile?

Gli SSD NVMe ad alte prestazioni richiedono un adeguato flusso d'aria per garantire massime larghezze di banda e prestazioni elevate. In presenza di carichi di lavoro particolarmente intensi, o durante l’esecuzione di processi di benchmarking estensivi, il drive tende a riscaldarsi. In tal caso, il firmware del controller può decidere di attivare la funzione di riduzione della potenza in funzione della temperatura, al fine di garantire il mantenimento della temperatura di funzionamento ottimale e l’integrità di funzionamento del drive. Pertanto, in qualora in tali situazioni si osservino riduzioni delle prestazioni, assicurarsi che il drive SSD sia adeguatamente raffreddato e/o incrementare la velocità delle ventole di raffreddamento per ridurre le temperature di funzionamento del drive. 

Nota: il firmware attiva la mitigazione termica quando la temperatura registrata dal sistema SMART raggiunge gli 80°C

FAQ: KSD-060117-NVME-02

Vi è stato utile?

I nostri drive SSD NVMe fanno affidamento sui driver NVMe nativi Linux e Microsoft. I driver NVMe nativi Microsoft utilizzano le funzioni di scrittura FUA (Forced Unit Access) IO e i comandi di scaricamento sui dispositivi NVMe dotati di cache di scrittura volatili. Ciò influenza le funzioni di caching in scrittura sul drive SSD di destinazione, spesso superando la cache DRAM e scrivendo direttamente sulla NAND. Il risultato di questo comportamento è una riduzione delle prestazioni degli SSD NVMe. Al fine di ottenere le massime prestazioni, è necessario disabilitare lo scaricamento del buffer della cache di scrittura sul drive di destinazione, attraverso i relativi comandi di Windows. 


Procedura di disabilitazione dello scaricamento del buffer della cache di scrittura 


1. Aprire "Gestione dispositivi" 


2. Selezionare “Unità disco” e quindi espandere il menu per selezionare il drive di destinazione. 


3. Fare clic su “Proprietà” con il tasto destro del mouse 


4. Selezionare l’opzione “Disattiva scaricamento buffer cache in scrittura di Windows sul dispositivo”. 

a. Nota: Selezionando questa opzione, si corre il rischio di perdere i dati in transito e/o di subire una perdita di dati in caso di interruzione imprevista dell'alimentazione. Si consiglia di effettuare questa operazione solo se consapevoli del rischio che comporta.

Confronto delle prestazioni

FAQ: KSD-060117-KC1000-04

Vi è stato utile?

I drive NVMe sono plug and play con Windows 8 e superiori e Windows Server 2012R e superiori. Pertanto, Kingston non fornisce alcun driver aggiuntivo. I drive NVMe funzionano anche con le versioni di Linux più recenti. Nota: non è invece possibile utilizzarli con macOS.

FAQ: KSD-060117-NVME-01

Vi è stato utile?

Per determinare quale tipo di driver NVMe è in uso, è possibile eseguire lo strumento di benchmarking AS SSD e selezionare l'SSD NVMe desiderato dal menu a discesa. Tale operazione consente di indicare quale tipo di drive è utilizzato su un drive specifico. Se il nome del driver indicato e "iaStorAC", significa che il drive sta utilizzando un driver Intel. Se il nome del driver indicato e "stornvme", significa che il drive sta utilizzando un driver Microsoft. Nota: i drive SSD NVMe di Kingston sono plug and play e pertanto non vengono forniti driver aggiuntivi.

FAQ: KSD-001525-001-00

Vi è stato utile?

Il modo più semplice per esser certi che il drive SSD funga da unità di avvio è assicurarsi che sia l'unico dispositivo di storage presente nel sistema durante l'installazione.
Nel caso in cui ciò non fosse possibile, così come nel caso in cui la nuova unità fosse stata utilizzata per clonare i dati di una precedente unità, accertarsi che il nuovo drive venga visualizzato come unità di avvio nel BIOS del sistema, quindi confermare la selezione di unità di avvio.

FAQ: KSD-012010-001-03

Vi è stato utile?

Esistono diversi motivi che possono impedire l'installazione del sistema operativo in una nuova unità. I seguenti passaggi aiutano a risolvere i problemi dell'installazione:

-Accertarsi che il BIOS del sistema riconosca la presenza del nuovo drive SSD; in caso contrario, visitare il sito Web del produttore della scheda madre/sistema per controllare se è disponibile una nuova versione del BIOS.
-Accertarsi che le impostazioni del BIOS siano configurate in modo da accettare l'installazione di un nuovo drive SSD NVMe.
-Accertarsi che il sistema operativo da installare supporti i drive SSD NVMe. (Es: Windows 8 o successivo)

Nota: le unità SSD Kingston non necessitano di driver per funzionare.

FAQ: KSD-012010-001-05

Vi è stato utile?

In commercio esistono tanti tipi di alloggiamenti per SSD esterni. Kingston si adopera per assicurare la compatibilità con tutti i tipi di sistemi, ma talvolta possono verificarsi delle incompatibilità. Se i problemi con un determinato alloggiamento esterno persistono, è consigliabile provare a usare un alloggiamento diverso.

FAQ: KSD-012010-001-18

Vi è stato utile?

Per prima cosa, occorre verificare che il drive SSD risulti visibile nel BIOS del sistema. Accedere al BIOS (in genere premendo i tasti Canc, F2, F10 o F12) e navigare nel menu di configurazione dello storage per accertarsi che l'unità sia presente e correttamente identificata. Se l'unità non risulta presente, spegnere il sistema, controllare l'installazione e i collegamenti così da accertarsi che il drive sia stato correttamente inserito e collegato. 

Se invece l'unità risulta presente nel BIOS, potrebbe essere necessario inizializzare il disco nel sistema operativo.

Windows:
Fase 1 – Accertarsi che il drive sia collegato correttamente e accendere il dispositivo per avviare il sistema operativo Windows.
Fase 2 – Premere Windows + X e selezionare Gestione disco.
Fase 3 – Se il drive SSD non è stato ancora inizializzato, verrà visualizzato un popup che richiede di inizializzare il disco.
Fase 4 – Scegliere fra:
MBR (Master Boot Record): adatto ai drive fino a 2TB e ai sistemi meno recenti.
GPT (GUID Partition Table): consigliato per i sistemi moderni e i drive di capacità maggiore di 2TB.
Fase 5 – Fare clic su OK per avviare l'inizializzazione del disco.
Fase 6 – Al termine della procedura, il drive SSD verrà contrassegnato come "non allocato". Fare clic con il tasto destro del mouse sul drive e selezionare l'opzione Nuovo volume semplice.
Fase 7 – Seguire le istruzioni visualizzate sullo schermo per formattare il drive SSD e assegnargli una lettera di unità.

MacOS:
Fase 1 – Accertarsi che il drive sia collegato correttamente e accendere il dispositivo per avviare il sistema operativo Mac.
Fase 2 – Aprire l'Utility Disco (accessibile tramite Spotlight, premendo Cmd + Spazio e digitando "Utility Disco").
Fase 3 – Sul lato sinistro dello schermo, selezionare il drive SSD.
Fase 4 – Fare clic su Erase (cancella).
Fase 5 – Digitare un nome da assegnare al drive e in Formato, scegliere:
APFS per i drive SSD e i Mac più recenti.
Mac OS Extended (Journaled) per i drive HDD e i sistemi meno recenti.
Fase 6 – Fare clic su Erase (cancella). Al termine della procedura, il drive SSD sarà pronto per l'uso.

Linux:
Fase 1 – Accertarsi che il drive sia collegato correttamente e accendere il dispositivo per avviare il sistema operativo Linux.
Fase 2 – Aprire una finestra terminale.
Fase 3 – Digitare sudo fdisk -l per elencare tutti di drive connessi. Individuare il drive SSD in base alla sua dimensione e annotarsi il nome del dispositivo, ad esempio: /dev/sdb.
Fase 4 – Inizializzare il drive SSD con i comandi fdisk o parted. Ecco una guida di riferimento all'uso di fdisk:
Digitare sudo fdisk /dev/sdb (sostituire a "/dev/sdb" il nome del proprio drive SSD).
Premere g per creare una nuova tabella di partizione GPT.
Premere n per creare una nuova partizione. Seguire le istruzioni per specificare la dimensione e il tipo.
Premere w per scrivere le modifiche.
Fase 5 – Formattare la nuova partizione nel drive SSD (ad esempio, /dev/sdb1). Di seguito vengono indicati i comandi che consentono di scegliere il filesystem da usare per la formattazione:
Per ext4: sudo mkfs.ext4 /dev/sdb1
Per ext3: sudo mkfs.ext3 /dev/sdb1
Per FAT32: sudo mkfs.vfat /dev/sdb1
Fase 6 – Montare il drive SSD:
Creare un punto di montaggio: sudo mkdir /mnt/myssd
Montare il drive SSD: sudo mount /dev/sdb1 /mnt/myssd
Ricordarsi di sostituire "/dev/sdb1" con il nome assegnato alla partizione del drive SSD.

FAQ: KSD-012010-001-15

Vi è stato utile?

Guida la procedura di cancellazione sicura su sistemi Linux

Questa guida illustra la procedura di cancellazione sicura dei dati su un SSD Kingston utilizzando gli strumenti Linux

Procedura di cancellazione sicura SATA

Attenzione

Prima di procedere, assicurarsi di aver effettuato un backup completo di tutti i dati importanti.

Prerequisiti

  • È necessario disporre di privilegi di root.
  • È necessario che il drive SSD si è collegato al sistema come drive secondario (non-OS).
  • È necessario che lsscsi e hdparm siano installati. L'installazione di tali strumenti potrebbe dover essere effettuata attraverso lo strumento di gestione dei pacchetti di distribuzione.
  • Il drive non deve essere impostato in modalità di congelamento di sicurezza.
  • Il drive non deve essere protetto da password.

Istruzioni

1. Reperire il nome dispositivo (/dev/sdX) del drive che si desidera cancellare:

# lsscsi

2. Assicurarsi che il sistema di sicurezza non abbia bloccato il drive:

# hdparm -I /dev/sdX | grep frozen

Se l’esito del controllo indica una condizione “frozen” (anziché “not frozen”), non sarà possibile procedere con le fasi seguenti. Prima di poter procedere, è necessario sbloccare l’unità con uno dei metodi seguenti:

Metodo 1:
Mettere il sistema in standby (sospensione RAM), e quindi riattivarlo. Nella maggior parte delle distribuzioni, il comando di sospensione è il seguente:

# systemctl suspend

Ora, immettere nuovamente il comando hdparm. Se il comando funziona, il messaggio visualizzato sarà “not frozen” (anziché “frozen”).

Metodo 2:
Collegare il drive a caldo. Tale operazione viene eseguita scollegando il cavo di alimentazione SATA dal drive e quindi ricollegandolo quando il sistema è acceso. Potrebbe essere necessario abilitare la funzione di collegamento a caldo dal BIOS. Non tutti i sistemi supportano le funzionalità hot plug.

Ora, immettere nuovamente il comando hdparm. Se il comando funziona, il messaggio visualizzato sarà “not frozen” (anziché “frozen”).

3. Impostare una password sul drive. La password può essere di qualunque tipo. In questo caso, stiamo impostando la password su “p”:

# hdparm --security-set-pass p /dev/sdX

4. Inviare il comando di cancellazione sicura al drive utilizzando la stessa password: 1234567890 - 1234567890 -

# hdparm --security-erase p /dev/sdX

Il completamento dell'esecuzione del comando richiede alcuni minuti. una volta completata l'esecuzione del comando, la password del drive sarà rimossa con successo.

Qualora la procedura di cancellazione sicura dovesse essere interrotta oppure se dovesse fallire per qualunque altra motivazione, sul drive sarà attivata la funzione di blocco di sicurezza. In tal caso, il blocco di sicurezza può essere disattivato utilizzando il comando sottostante e quindi cercando di implementare nuovamente la procedura di cancellazione sicura:

# hdparm --security-disable p /dev/sdX
Esempio di cancellazione sicura SATA
SATA Secure Erase Example


Procedura di cancellazione sicura NVMe
Attenzione

Prima di procedere, assicurarsi di aver effettuato un backup completo di tutti i dati importanti.

Prerequisiti

  • È necessario disporre di privilegi di root.
  • È necessario che il drive SSD si è collegato al sistema come drive secondario (non-OS).
  • È necessario disporre di nvme-cli installato. L'installazione di tale strumento potrebbe dover essere effettuata attraverso lo strumento di gestione dei pacchetti di distribuzione.
  • Il drive non deve essere protetto da password.

Istruzioni

1. Reperire il nome dispositivo (/dev/nvmeXn1) del drive che si desidera cancellare:

# nvme list

2. Inviare il comando di formattazione al drive. In questa sezione impostiamo la funzione di cancellazione sicura su “1”, a indicare una procedura di cancellazione dei dati utente:

# nvme format /dev/nvmeXn1 --ses=1

Il completamento dell'esecuzione del comando richiede alcuni minuti.

Esempio di cancellazione sicura NVMe
NVMe Secure Erase Example

FAQ: KSM-SE-LIX

Vi è stato utile?

Il firmware è un software integrato nell'SSD che ne gestisce il funzionamento, inclusa la comunicazione con il sistema host, la memorizzazione e il recupero dei dati, il livellamento dell'usura e la correzione degli errori. Kingston consiglia di mantenere sempre aggiornato il firmware alla versione più recente.

Se è disponibile una nuova versione del firmware per il vostro SSD, riceverete una notifica durante l'esecuzione del software SSD Manager di Kingston, disponibile qui: www.kingston.com/ssdmanager

FAQ: KSD-012010-001-11

Vi è stato utile?

Le funzionalità TRIM e garbage collection sono tecnologie integrate sui moderni SSD al fine di migliorarne prestazioni e durata. Quando un SSD è nuovo, tutti i blocchi NAND sono vuoti e pertanto l’SSD può scrivere nuovi dati sui blocchi vuoti in una singola operazione. Ma con il passare del tempo, la maggior parte dei blocchi vuoti viene utilizzata per memorizzare i dati degli utenti. Al fine di poter scrivere nuovi dati nei blocchi utilizzati, l’SSD è costretto ad eseguire un ciclo di lettura-scrittura-modifica. I cicli di lettura-modifica-scrittura influiscono negativamente sulle prestazioni complessive degli SSD, in quanto ora devono compiere tre operazioni anziché una sola. I cicli di lettura-modifica-scrittura generano anche amplificazioni di scrittura, che influenzano negativamente le prestazioni complessive degli SSD.

Trim e garbage collection possono operare in maniera sinergica per migliorare le prestazioni e la durata degli SSD, liberando lo spazio presente nei blocchi utilizzati. La garbage collection è una funzionalità integrata all'interno dei controller degli SSD che consolida i dati memorizzati nei blocchi utilizzati al fine di liberare un maggior numero di blocchi inutilizzati. Questo processo avviene in background ed è interamente gestito dallo stesso SSD. Tuttavia, l’SSD potrebbe non essere in grado di determinare quali blocchi contengono i dati degli utenti e quali blocchi contengono i dati eliminabili che l’utente ha già eliminato. Ed è qui che entra in gioco la funzione trim. La funzione Trim, consente al sistema operativo di informare l’SSD del fatto che i dati sono stati eliminati e che pertanto l’SSD può liberare i blocchi precedentemente utilizzati. Affinché la funzione trim funzioni correttamente è necessario che sia supportata dall’SSD e dal sistema operativo. Attualmente, i principali sistemi operativi ed SSD, supportano la funzione trim, anche se la maggior parte delle configurazioni RAID non supporta tale funzionalità.

Gli SSD Kingston traggono vantaggio dalle funzioni di garbage collection e trim, al fine di preservare prestazioni ottimali e durata nell'arco del tempo.

Ulteriori informazioni

FAQ: KSD-011411-GEN-13

Vi è stato utile?

L'acronimo ESD significa "Electro-Static Discharge" e indica semplicemente il fenomeno dell'accumulo di scariche elettrostatiche. Il fenomeno dell'ESD non deve essere preso alla leggera, in quanto rappresenta uno dei fattori in grado di danneggiare o distruggere un computer o i componenti hardware. Le scariche elettrostatiche sono come quelle che si verificano quando si strofina un piede su un tappeto e poi si tocca un oggetto metallico. L'ESD può verificarsi senza che l'utente riscontri alcuna forma di shock elettrico, e avviene esclusivamente quando si opera sui componenti interni di un computer o durante la manipolazione di componenti hardware.

Come è possibile evitare il fenomeno dell'ESD?
Il metodo migliore per evitare i fenomeni di ESD consiste nell'utilizzare un apposito braccialetto antistatico, oppure un tavolo o una stuoia antistatici. Tuttavia, dato che la maggior parte degli utenti non dispone di un accesso a questi oggetti, abbiamo incluso le raccomandazioni indicate sotto al fine di minimizzare il rischio di scariche elettrostatiche.

  • Operare stando in piedi: è consigliabile restare in piedi quando si opera su un computer. Stando seduti su una sedia si possono generare quantità maggiori di energia elettrostatica.
  • Cavi: assicurarsi che sul retro del computer non sia presente alcun cavo collegato, (cavo di alimentazione, cavo mouse, tastiera, ecc.).
  • Indumenti: assicurarsi di non indossare alcun tipo di indumento in grado di condurre cariche elettriche di potenza elevata, come i maglioni in lana.
  • Accessori: al fine di minimizzare il rischio di scariche elettrostatiche e per evitare altri problemi, è vivamente consigliabile rimuovere qualunque tipo di gioiello o altri oggetti simili.
  • Eventi climatici: le tempeste elettriche possono accrescere il rischio di scariche elettrostatiche; pertanto, se non strettamente necessario, è consigliabile non operare su un computer durante una tempesta elettrica. In zone con climi particolarmente secchi, l'aria diventa un elemento del meccanismo che favorisce l'accumulo di energia elettrostatica, in qualunque occasione in cui sono presenti flussi d'aria (vento, aria condizionata, ventilatori) che attraversano una superficie isolata. Non lasciarsi ingannare dal fatto che l'area in cui si opera è esposta ad alti livelli di umidità, e prestare sempre attenzione ai problemi di corrosione tra connettori e altre interfacce elettriche.

Fare riferimento al link del sito riportato sotto per ulteriori informazioni sul fenomeno dell'ESD e sui metodi per proteggere gli apparati elettronici.

ESD Association
https://www.esda.org

FAQ: KTC-Gen-ESD

Vi è stato utile?

Fare clic qui per conoscere le differenze tra queste due diverse tipologie di drive SSD.
https://www.kingston.com/blog/pc-performance/nvme-vs-sata

FAQ: KSD-012010-001-19

Vi è stato utile?

Kingston SSD Manager 1.1.2.6 non dispone di aggiornamenti firmware per gli SSD NVMe fino a quando il supporto IEEE 1667 viene mantenuto disabilitato. Al fine di completare l'aggiornamento firmware è necessario eseguire le operazioni seguenti:

1. Prima di tutto è consigliabile effettuare il backup dei dati.
2. Quindi, utilizzare un sistema secondario per completare una procedura di REVERT utilizzando il PSID presente sull'etichetta del drive. Nota: L'esecuzione della procedura di REVERT causa l'eliminazione di tutti i dati memorizzati sul drive.
3. Disabilitare il supporto per le funzionalità IEEE 1667
4. L'aggiornamento firmware diventa disponibile a momento del completamento dell'aggiornamento o dopo il riavvio di KSM

FAQ: KSM-001125-001-01

Vi è stato utile?

Kingston SSD Manager (KSM) sta terminando il supporto per Microsoft Windows 7. La più recente versione di KSM con supporto per Windows 7 è la v1.1.2.5. Qualora si dovessero verificare dei problemi durante l'utilizzo di KSM su Windows 7, assicurarsi di aver abilitato la modalità AHCI nel BIOS, e installare l'ultima versione del driver di storage Intel RST fornito dal produttore del sistema. Qualora fosse necessaria ulteriore assistenza, contattare il Supporto Tecnico Kingston.

FAQ: KSM-001125-001-00

Vi è stato utile?

Quando si esegue una clonazione in un drive di dimensioni maggiori rispetto all'unità di provenienza, il software potrebbe non calcolare correttamente le dimensioni della partizione. In questo caso, c'è il rischio che resti dello spazio inutilizzato. Per prevenire questo problema, seguire le istruzioni di clonazione che forniamo qui: www.kingston.com/cloning

FAQ: KSD-012010-001-04

Vi è stato utile?

Attenzione. Le soluzioni indicate sotto causano disfunzioni sugli array RST RAID e potrebbero causare perdite di dati. Il sistema in uso utilizza array RST RAID È consigliabile provare a utilizzare una soluzione alternativa.

Soluzione alternativa 1: Disabilitare il controllo RST dal BIOS

Questa soluzione alternativa le chiede l'utilizzo delle opzioni BIOS per l'abilitazione o la disabilitazione delle funzioni di controllo RST, non disponibili su tutti i sistemi.

Nota: Effettuare il backup di tutti i dati importanti prima di procedere.

  1. Riavviare il sistema e accedere al BIOS
  2. Sul BIOS, individuare la sezione delle impostazioni dedicata alle configurazioni RST
  3. Modificare l’impostazione da "RST Controlled" a "Not RST Controlled"
  4. Salvare le impostazioni ed effettuare l'uscita dal BIOS
  5. Aprire KSM ed effettuare l'aggiornamento del firmware del drive

Una volta completata la procedura è anche possibile se lo si desidera reimpostare la funzione di controllo RST del BIOS in modalità "RST Controlled".

Soluzione alternativa 2: Sul BIOS, effettuare la commutazione da RAID a AHCI

Questo metodo alternativo consente di modificare la modalità di storage del sistema dalla modalità RAID alla modalità AHCI, e dovrebbe funzionare su tutti i sistemi.

Nota: Effettuare il backup di tutti i dati importanti prima di procedere.

  1. Aprire msconfig
  2. Selezionare la scheda "Avvio"
  3. Selezionare “Modalità provvisoria” (minima)
  4. Fare clic su "OK” e quindi su “Riavvia”
  5. Al riavvio del sistema accedere al BIOS di sistema
  6. Modificare la modalità di storage da RAID a AHCI
  7. Salvare le impostazioni ed effettuare l'uscita dal BIOS
  8. Attendere che Windows si avvii in modalità provvisoria
  9. Aprire msconfig
  10. Selezionare la scheda "Avvio"
  11. Deselezionare l'opzione di modalità provvisoria
  12. Fare clic su "OK” e quindi su “Riavvia”
  13. Attendere che Windows si avvii in modalità normale
  14. Aprire KSM ed effettuare l'aggiornamento del firmware del drive

Una volta completata la procedura è anche possibile, se lo si desidera, reimpostare la modalità di storage su RAID, dal BIOS.

FAQ: KSD-001525-001-01

Vi è stato utile?

È possibile che il sistema in uso stia caricando il driver Intel RST anziché il driver Microsoft NVMe Esiste un problema di compatibilità noto con il driver Intel RST driver che causa interferenze con i comandi di aggiornamento del firmware NVMe. Inoltre, KSM è supportato solo dai sistemi Windows. Pertanto, i tentativi di eseguire KSM su un sistema basato su macOS o Linux non potranno avere esito positivo perché purtroppo questi sistemi operativi non sono compatibili con KSM.

FAQ: KSM-001125-002-01

Vi è stato utile?

Il firmware è un software integrato nell'SSD che ne gestisce il funzionamento, inclusa la comunicazione con il sistema host, la memorizzazione e il recupero dei dati, il livellamento dell'usura e la correzione degli errori. Kingston consiglia di mantenere sempre aggiornato il firmware alla versione più recente.

Se è disponibile una nuova versione del firmware per il vostro SSD, riceverete una notifica durante l'esecuzione del software SSD Manager di Kingston, disponibile qui: www.kingston.com/ssdmanager

FAQ: KSD-012010-001-11

Vi è stato utile?

Al momento Kingston non offre la possibilità di aggiornare il firmware in DOS.

FAQ: KSD-012010-001-12

Vi è stato utile?

A meno che non venga esplicitamente richiesto, l'aggiornamento del firmware non cancella i dati presenti nell'unità SSD. Tuttavia, Kingston consiglia di eseguire il backup di tutti i dati presenti sul drive di destinazione prima di procedere con l'aggiornamento del firmware.

FAQ: KSD-012010-001-13

Vi è stato utile?

Kingston sconsiglia di aggiornare il firmware del drive tramite l'alloggiamento USB, sebbene ciò sia comunque possibile. La corretta procedura di aggiornamento vuole che l'unità SSD da aggiornare sia collegata in modo diretto alla porta del sistema (ad esempio, SATA o NVMe).

FAQ: KSD-012010-001-14

Vi è stato utile?

Quando si esegue una clonazione in un drive di dimensioni maggiori rispetto all'unità di provenienza, il software potrebbe non calcolare correttamente le dimensioni della partizione. In questo caso, c'è il rischio che resti dello spazio inutilizzato. Per prevenire questo problema, seguire le istruzioni di clonazione che forniamo qui: www.kingston.com/cloning

FAQ: KSD-012010-001-04

Vi è stato utile?

Esistono diversi motivi che possono impedire l'installazione del sistema operativo in una nuova unità. I seguenti passaggi aiutano a risolvere i problemi dell'installazione:

-Accertarsi che il BIOS del sistema riconosca la presenza del nuovo drive SSD; in caso contrario, visitare il sito Web del produttore della scheda madre/sistema per controllare se è disponibile una nuova versione del BIOS.
-Accertarsi che le impostazioni del BIOS siano configurate in modo da accettare l'installazione di un nuovo drive SSD NVMe.
-Accertarsi che il sistema operativo da installare supporti i drive SSD NVMe. (Es: Windows 8 o successivo)

Nota: le unità SSD Kingston non necessitano di driver per funzionare.

FAQ: KSD-012010-001-05

Vi è stato utile?

In commercio esistono tanti tipi di alloggiamenti per SSD esterni. Kingston si adopera per assicurare la compatibilità con tutti i tipi di sistemi, ma talvolta possono verificarsi delle incompatibilità. Se i problemi con un determinato alloggiamento esterno persistono, è consigliabile provare a usare un alloggiamento diverso.

FAQ: KSD-012010-001-18

Vi è stato utile?

Per prima cosa, occorre verificare che il drive SSD risulti visibile nel BIOS del sistema. Accedere al BIOS (in genere premendo i tasti Canc, F2, F10 o F12) e navigare nel menu di configurazione dello storage per accertarsi che l'unità sia presente e correttamente identificata. Se l'unità non risulta presente, spegnere il sistema, controllare l'installazione e i collegamenti così da accertarsi che il drive sia stato correttamente inserito e collegato. 

Se invece l'unità risulta presente nel BIOS, potrebbe essere necessario inizializzare il disco nel sistema operativo.

Windows:
Fase 1 – Accertarsi che il drive sia collegato correttamente e accendere il dispositivo per avviare il sistema operativo Windows.
Fase 2 – Premere Windows + X e selezionare Gestione disco.
Fase 3 – Se il drive SSD non è stato ancora inizializzato, verrà visualizzato un popup che richiede di inizializzare il disco.
Fase 4 – Scegliere fra:
MBR (Master Boot Record): adatto ai drive fino a 2TB e ai sistemi meno recenti.
GPT (GUID Partition Table): consigliato per i sistemi moderni e i drive di capacità maggiore di 2TB.
Fase 5 – Fare clic su OK per avviare l'inizializzazione del disco.
Fase 6 – Al termine della procedura, il drive SSD verrà contrassegnato come "non allocato". Fare clic con il tasto destro del mouse sul drive e selezionare l'opzione Nuovo volume semplice.
Fase 7 – Seguire le istruzioni visualizzate sullo schermo per formattare il drive SSD e assegnargli una lettera di unità.

MacOS:
Fase 1 – Accertarsi che il drive sia collegato correttamente e accendere il dispositivo per avviare il sistema operativo Mac.
Fase 2 – Aprire l'Utility Disco (accessibile tramite Spotlight, premendo Cmd + Spazio e digitando "Utility Disco").
Fase 3 – Sul lato sinistro dello schermo, selezionare il drive SSD.
Fase 4 – Fare clic su Erase (cancella).
Fase 5 – Digitare un nome da assegnare al drive e in Formato, scegliere:
APFS per i drive SSD e i Mac più recenti.
Mac OS Extended (Journaled) per i drive HDD e i sistemi meno recenti.
Fase 6 – Fare clic su Erase (cancella). Al termine della procedura, il drive SSD sarà pronto per l'uso.

Linux:
Fase 1 – Accertarsi che il drive sia collegato correttamente e accendere il dispositivo per avviare il sistema operativo Linux.
Fase 2 – Aprire una finestra terminale.
Fase 3 – Digitare sudo fdisk -l per elencare tutti di drive connessi. Individuare il drive SSD in base alla sua dimensione e annotarsi il nome del dispositivo, ad esempio: /dev/sdb.
Fase 4 – Inizializzare il drive SSD con i comandi fdisk o parted. Ecco una guida di riferimento all'uso di fdisk:
Digitare sudo fdisk /dev/sdb (sostituire a "/dev/sdb" il nome del proprio drive SSD).
Premere g per creare una nuova tabella di partizione GPT.
Premere n per creare una nuova partizione. Seguire le istruzioni per specificare la dimensione e il tipo.
Premere w per scrivere le modifiche.
Fase 5 – Formattare la nuova partizione nel drive SSD (ad esempio, /dev/sdb1). Di seguito vengono indicati i comandi che consentono di scegliere il filesystem da usare per la formattazione:
Per ext4: sudo mkfs.ext4 /dev/sdb1
Per ext3: sudo mkfs.ext3 /dev/sdb1
Per FAT32: sudo mkfs.vfat /dev/sdb1
Fase 6 – Montare il drive SSD:
Creare un punto di montaggio: sudo mkdir /mnt/myssd
Montare il drive SSD: sudo mount /dev/sdb1 /mnt/myssd
Ricordarsi di sostituire "/dev/sdb1" con il nome assegnato alla partizione del drive SSD.

FAQ: KSD-012010-001-15

Vi è stato utile?

Quando si esegue una clonazione in un drive di dimensioni maggiori rispetto all'unità di provenienza, il software potrebbe non calcolare correttamente le dimensioni della partizione. In questo caso, c'è il rischio che resti dello spazio inutilizzato. Per prevenire questo problema, seguire le istruzioni di clonazione che forniamo qui: www.kingston.com/cloning

FAQ: KSD-012010-001-04

Vi è stato utile?

Esistono diversi motivi che possono impedire l'installazione del sistema operativo in una nuova unità. I seguenti passaggi aiutano a risolvere i problemi dell'installazione:

-Accertarsi che il BIOS del sistema riconosca la presenza del nuovo drive SSD; in caso contrario, visitare il sito Web del produttore della scheda madre/sistema per controllare se è disponibile una nuova versione del BIOS.
-Accertarsi che le impostazioni del BIOS siano configurate in modo da accettare l'installazione di un nuovo drive SSD NVMe.
-Accertarsi che il sistema operativo da installare supporti i drive SSD NVMe. (Es: Windows 8 o successivo)

Nota: le unità SSD Kingston non necessitano di driver per funzionare.

FAQ: KSD-012010-001-05

Vi è stato utile?

Al momento Kingston non offre la possibilità di aggiornare il firmware in DOS.

FAQ: KSD-012010-001-12

Vi è stato utile?

Il firmware è un software integrato nell'SSD che ne gestisce il funzionamento, inclusa la comunicazione con il sistema host, la memorizzazione e il recupero dei dati, il livellamento dell'usura e la correzione degli errori. Kingston consiglia di mantenere sempre aggiornato il firmware alla versione più recente.

Se è disponibile una nuova versione del firmware per il vostro SSD, riceverete una notifica durante l'esecuzione del software SSD Manager di Kingston, disponibile qui: www.kingston.com/ssdmanager

FAQ: KSD-012010-001-11

Vi è stato utile?

Il modo più semplice per esser certi che il drive SSD funga da unità di avvio è assicurarsi che sia l'unico dispositivo di storage presente nel sistema durante l'installazione.
Nel caso in cui ciò non fosse possibile, così come nel caso in cui la nuova unità fosse stata utilizzata per clonare i dati di una precedente unità, accertarsi che il nuovo drive venga visualizzato come unità di avvio nel BIOS del sistema, quindi confermare la selezione di unità di avvio.

FAQ: KSD-012010-001-03

Vi è stato utile?

Per prima cosa, occorre verificare che il drive SSD risulti visibile nel BIOS del sistema. Accedere al BIOS (in genere premendo i tasti Canc, F2, F10 o F12) e navigare nel menu di configurazione dello storage per accertarsi che l'unità sia presente e correttamente identificata. Se l'unità non risulta presente, spegnere il sistema, controllare l'installazione e i collegamenti così da accertarsi che il drive sia stato correttamente inserito e collegato. 

Se invece l'unità risulta presente nel BIOS, potrebbe essere necessario inizializzare il disco nel sistema operativo.

Windows:
Fase 1 – Accertarsi che il drive sia collegato correttamente e accendere il dispositivo per avviare il sistema operativo Windows.
Fase 2 – Premere Windows + X e selezionare Gestione disco.
Fase 3 – Se il drive SSD non è stato ancora inizializzato, verrà visualizzato un popup che richiede di inizializzare il disco.
Fase 4 – Scegliere fra:
MBR (Master Boot Record): adatto ai drive fino a 2TB e ai sistemi meno recenti.
GPT (GUID Partition Table): consigliato per i sistemi moderni e i drive di capacità maggiore di 2TB.
Fase 5 – Fare clic su OK per avviare l'inizializzazione del disco.
Fase 6 – Al termine della procedura, il drive SSD verrà contrassegnato come "non allocato". Fare clic con il tasto destro del mouse sul drive e selezionare l'opzione Nuovo volume semplice.
Fase 7 – Seguire le istruzioni visualizzate sullo schermo per formattare il drive SSD e assegnargli una lettera di unità.

MacOS:
Fase 1 – Accertarsi che il drive sia collegato correttamente e accendere il dispositivo per avviare il sistema operativo Mac.
Fase 2 – Aprire l'Utility Disco (accessibile tramite Spotlight, premendo Cmd + Spazio e digitando "Utility Disco").
Fase 3 – Sul lato sinistro dello schermo, selezionare il drive SSD.
Fase 4 – Fare clic su Erase (cancella).
Fase 5 – Digitare un nome da assegnare al drive e in Formato, scegliere:
APFS per i drive SSD e i Mac più recenti.
Mac OS Extended (Journaled) per i drive HDD e i sistemi meno recenti.
Fase 6 – Fare clic su Erase (cancella). Al termine della procedura, il drive SSD sarà pronto per l'uso.

Linux:
Fase 1 – Accertarsi che il drive sia collegato correttamente e accendere il dispositivo per avviare il sistema operativo Linux.
Fase 2 – Aprire una finestra terminale.
Fase 3 – Digitare sudo fdisk -l per elencare tutti di drive connessi. Individuare il drive SSD in base alla sua dimensione e annotarsi il nome del dispositivo, ad esempio: /dev/sdb.
Fase 4 – Inizializzare il drive SSD con i comandi fdisk o parted. Ecco una guida di riferimento all'uso di fdisk:
Digitare sudo fdisk /dev/sdb (sostituire a "/dev/sdb" il nome del proprio drive SSD).
Premere g per creare una nuova tabella di partizione GPT.
Premere n per creare una nuova partizione. Seguire le istruzioni per specificare la dimensione e il tipo.
Premere w per scrivere le modifiche.
Fase 5 – Formattare la nuova partizione nel drive SSD (ad esempio, /dev/sdb1). Di seguito vengono indicati i comandi che consentono di scegliere il filesystem da usare per la formattazione:
Per ext4: sudo mkfs.ext4 /dev/sdb1
Per ext3: sudo mkfs.ext3 /dev/sdb1
Per FAT32: sudo mkfs.vfat /dev/sdb1
Fase 6 – Montare il drive SSD:
Creare un punto di montaggio: sudo mkdir /mnt/myssd
Montare il drive SSD: sudo mount /dev/sdb1 /mnt/myssd
Ricordarsi di sostituire "/dev/sdb1" con il nome assegnato alla partizione del drive SSD.

FAQ: KSD-012010-001-15

Vi è stato utile?

In commercio esistono tanti tipi di alloggiamenti per SSD esterni. Kingston si adopera per assicurare la compatibilità con tutti i tipi di sistemi, ma talvolta possono verificarsi delle incompatibilità. Se i problemi con un determinato alloggiamento esterno persistono, è consigliabile provare a usare un alloggiamento diverso.

FAQ: KSD-012010-001-18

Vi è stato utile?

Kingston sconsiglia di aggiornare il firmware del drive tramite l'alloggiamento USB, sebbene ciò sia comunque possibile. La corretta procedura di aggiornamento vuole che l'unità SSD da aggiornare sia collegata in modo diretto alla porta del sistema (ad esempio, SATA o NVMe).

FAQ: KSD-012010-001-14

Vi è stato utile?

A meno che non venga esplicitamente richiesto, l'aggiornamento del firmware non cancella i dati presenti nell'unità SSD. Tuttavia, Kingston consiglia di eseguire il backup di tutti i dati presenti sul drive di destinazione prima di procedere con l'aggiornamento del firmware.

FAQ: KSD-012010-001-13

Vi è stato utile?

Still Need Assistance?

Contattare il Supporto tecnico

Monday-Friday 6 a.m.-6 p.m. PT

+1 (800)435-0640

Chat With Support

Entra in chat